Trapani è mare, sole, vento, luce e non solo…. Trapani è anche colore, quello proveniente dalle campagne coltivate per lo più a viti da dove proviene l’ottimo vino trapanese e non solo, a Trapani si respira l’aria mediterranea di una città che sente forte l’influsso del Continente africano nel punto più vicino a quello europeo.
Ma Trapani è anche isole e come non ricordare l’isola di Favignana, dove se si potesse lanciare uno slogan si potrebbe dire, molto semplicemente, che Favignana è bella, che a Favignana si sta bene e si mangia divinamente, ma limitarsi ad affermare solo ciò sarebbe pur sempre poca cosa.
Ecco perché Favignana è scelta dai turisti, anche da quelli che decidono di visitare le altre isole minori della Sicilia ma a Favignana, una volta che ci hanno messo piede, finiscono per tornarci, perché l’isola è anche la “capitale” delle Egadi e di fatto sembra presidiarle, in particolar modo i due isolotti, Levanzo e Marittimo, che sembrano abbracciati proprio da Favignana.
Ma quel che a Favignana colpisce è la miscellanea di colori del mare con la vegetazione del luogo, a volte più dolce, a volte più selvaggia, un mix di suoni della natura, fra lo sciabordio delle onde del mare e lo stormire dei rami degli alberi mossi dal vento, quello stesso capace di inebriarti di odori e profumi provenienti dalla vegetazione lussureggiante e rada a volte nell’isola.
Del resto è lo stesso nome di Favignana che ci riporta al vento, visto che la denominazione dell’isola viene da “Favonio”, che null’altro è che il vento di ponente. Si diceva, a Favignana si mangia bene e come non si potrebbe in un’isola che basa l’intera economia sul turismo e sulla pesca, in particolare quella del tonno, basti guardare ciò che resta degli stabilimenti caseari che sul finire del milleottocento costituivano la spina dorsale dell’isola, per rendersi conto che fin dalla notte dei tempi, Favignana doveva essere il punto nevralgico della pesca del tonno.
Una cosa è certa, a Favignana non ci si annoia mai, basti pensare che per i golosi che la sera vogliono passeggiare nella piazzetta principale, ammirando fra l’altro la Cattedrale eretta nel 1704, si può dar sfogo al piacere del palato a suon di cannoli e granite con brioches.
Molto caratteristiche sono le soluzioni abitative per i turisti, pochissimi alberghi, pochi villaggi, ma in compenso tante case in affitto stagionale, un tempo dimora esclusiva dei pescatori. Per muoversi a Favignana si predilige la bici o la camminata a piedi, nell’uno o nell’altro modo è possibile coprire in più tappe i soli venti chilometri quadrati di superficie dell’isola e per scoprire i misteri e le bellezze di una terra che, prima o poi, si vorrà ancora visitare, basta poco, così come basta pochissimo per rimanere affascinati dall’intera isola.
Se avete dunque previsto un tour del genere, ricordate che da Palermo, via autostrada, siete distanti da Trapaniun centinaio di chilometri e, una volta sul posto, non vi resta che aspettare il traghetto che vi porta sull’isola che finirete per amare, sicuri di tornarci.
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